Totem ha come protagonista un bambino senza nome e senza identità, che vaga in un mondo dominato dalla natura. All’inizio della storia si imbatte in un Totem. Le due figure sono una l’opposto dell’altra, da una parte il bambino che per sua natura è spinto dal desiderio di crescere e esplorare, mentre dall’altra il Totem, considerato in alcune tribù come un’entità protettiva, che qui invece rappresenta l’età adulta. Il Totem ha profonde radici, dure e complicate. Il bambino invece è un animale selvaggio, libero e privo di qualsiasi forma di legame; è ciò che il Totem non è più, il suo ultimo contatto con quella libertà e leggerezza del passato. Da una parte la voglia di crescere, di correre per arrivare a qualcosa, dall’altra quella di tornare indietro, in un corpo meno pesante. Per trattenerlo, il Totem ricorre alla violenza delle parole, una violenza che il bambino non conosce ma che imparerà con il tempo e con l’esperienza nella foresta. E’ proprio lì che trova riparo dalle frecce scoccate dal Totem e dove continuerà il suo viaggio, entrando in contatto con figure differenti, amiche e non.